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Dotti: “Mi alleno come un ragazzino”

Dalla Repubblica Dominicana a Legnano. E’ lo strano percorso di Andrea Dotti che a una settimana dal suo trentanovesimo compleanno, il secondo da giocatore del Legnano Kemind, si racconta al sito ufficiale.

“A 11 anni mi sono trasferito con mia mamma in Repubblica Dominicana e lì ho scoperto il baseball. Ho iniziato a giocare in strada con gli amici, per poi fare sul serio con squadre vere. Poi sono tornato in Italia e dopo un periodo di inattività ho ripreso con Ares, Bovisio e appunto Legnano”.

“Sono arrivato qui l’anno scorso, mi trovo benissimo in un gruppo in cui le differenze d’età non si sentono. Mi sento fortunato ad aver trovato questa società che mette a disposizione tutto, non solo a livello di staff. Non è facile adesso come adesso nel panorama del baseball italiano”.

I risultati in campo si vedono. “Siamo migliorati partita dopo partita, con un grande lavoro anche con il preparatore atletico. Ci si fa il mazzo, come si suol dire, ma il gruppo per lottare per la promozione c’è, assolutamente. Possiamo e vogliamo arrivare ai playoff per poi vincerli”.

Il baseball fa ormai parte della sua vita: “Mi alzo e a colazione guardo i risultati della Mlb, soprattutto quelli della mia squadra, i Braves. Alla mia età mi alleno ancora come un ragazzino anche se so che devo fare sempre qualcosa in più per stare al livello dei giovani. L’anno scorso gli infortuni alle caviglie mi hanno impedito di scendere in campo ma sono sempre stato presente e vicino ai miei compagni. Ora va meglio e posso giocare. Intanto ho già fatto il corso da tecnico perchè in futuro mi piacerebbe rimanere in questo ambiente, per dare un contributo al baseball italiano. Il mio focus però resta sul campo, dove voglio giocare ancora un paio di anni”.

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