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Massimo Gioachini: “Candidato per De Luca”

Massimo Gioachini, presidente del Legnano Baseball e Softball e candidato al Consiglio Federale per il Gruppo di Massimo De Luca, ha parlato in una lunga intervista concessa al sito ufficiale del club.

Perché la tua candidatura in questo momento a soli tre anni alla guida del nuovo Legnano?

“Se me lo avessi chiesto ad agosto, ti avrei risposto: “ma che sei matto”?
Anzi ammetto che è la risposta data a chi due mesi fa mi ha proposto di candidarmi come consigliere federale. Io non sono un politico e non ambisco a cariche di quel tipo, a due giorni dalla presentazione delle
candidature, è però accaduto che diverse società lombarde mi abbiano contattato spingendomi a presentare la mia candidatura come rappresentante delle nostra regione, e così è stato, con riserva però! Avevo
necessità di capire al meglio cosa comportasse esattamente una carica così importante! Così ho incontrato le società che mi hanno spinto a candidarmi, ho conosciuto Massimo De Luca ed il suo progetto per il prossimo quadriennio. La riserva l’ho sciolta e ora sono ben lieto di partecipare. Io sono il rookie della squadra che appoggia Massimo De Luca, anche se da quando ho vent’anni ho partecipato a corrente alternata all’attività dirigenziale del Legnano. In questi tre anni a Legnano abbiamo fatto passi da gigante, in termini di crescita numerica e di miglioramento tecnico dei nostri atleti. Stiamo lavorando a mio avviso con logiche differenti, in termini comunicativi e di approccio sul territorio e i risultati iniziano a vedersi, certo occorrono pazienza e perseveranza, ma i risultati stanno arrivando, dopo aver conosciuto De Luca e quello che potremmo realizzare nei prossimi anni, sono ancora più stimolato”.

Chi è Massimo Gioachini?

“Massimo è un “ragazzo” legnanese di 45 anni, che all’età di 10 ha iniziato a giocare a baseball e la passione per questo sport non è mai sparita. Sono un sognatore, a 16 anni volevo già diventare presidente di una società di baseball: ricordo che i miei nonni paterni abitavano vicino a Gallarate e di fianco alla casa c’era un immenso campo agricolo, in quel campo volevo costruire un diamante, ma i miei genitori me lo impedirono. Sono un trascinatore, con le mie idee ed il mio entusiasmo coinvolgo le persone accanto a me per portare avanti insieme un progetto ed è quello che sto facendo nel Legnano Baseball Softball. Ricordo che nell’ultimo anno alle superiori ho portato avanti un progetto autorizzato dalla scuola, per la realizzazione di una radio (filo-diffusione) all’interno dell’istituto scolastico che trasmettesse prima delle lezioni, nell’intervallo e all’uscita. Nel primo quadrimestre mi sono occupato della creazione fisica della radio, con una mini classe adibita da studio e nel secondo abbiamo iniziato a trasmettere tutti i giorni ed io ne ero il ‘direttore’. Ecco questo riassume chi sono. Non mi ritengo un frontman, anzi sono abituato a lavorare a testa bassa dietro le quinte, ma il ruolo che ho nella società sportiva mi sta facendo crescere nel presentarmi alla platea in quanto vesto i panni del presidente.

Perché De Luca e non Marcon?

“Ricordo negli anni ’90 quando le partite ed eventi internazionali venivano trasmesse sulla RAI con la telecronaca del compianto Giancarlo Mangini e non solo, il reclutamento in quegli anni era più semplice, l’offerta sportiva sul territorio era minore rispetto ad oggi ed i ragazzi venivano da ‘soli’ al campo, perché a Legnano si sapeva che c’era il Baseball e Softball. Ora non è più così, tutto è cambiato, comunicazione e metodo di reclutamento. La comunicazione deve essere il primo punto del programma federale, in quanto solo con un progetto comunicativo moderno, accattivante, riusciremo ad ottenere visibilità e portare più bambini e bambine sui
nostri diamanti. Da qui la scelta di appoggiare Massimo De Luca e mettermi a disposizione del progetto candidandomi a consigliere federale. Con De Luca non abbiamo di certo la ricetta segreta per risolvere i problemi che affliggono oggi il nostro movimento, ma con lui in termini comunicativi abbiamo una marcia in più: se nei prossimi quattro anni non amplieremo la base dei nostri tesserati il baseball e softball spariranno del tutto. Sia ben chiaro, con De Luca non si parla solo di comunicazione, è stato presentato un programma ben dettagliato e l’impegno suo e dei candidati consiglieri è quello di operare per realizzare il programma presentato.

In caso di elezione quale è la mission del quadriennio?

“Per quanto mi riguarda la mia mission è di essere un rappresentante del territorio mantenendo un contatto diretto e costante con le società, in primis quelle lombarde tutte, ma credo che un consigliere federale debba
essere un uomo a disposizione di tutte le società. Se, in caso di elezione non riuscissi a fare questo, avrò fallito la mia mission. Successivamente c’è lo sviluppo del programma che è stato presentato in queste settimane. Certo gli argomenti affrontati sono tanti, ma questi sono per me i punti prioritari:

  • Creare un prodotto vendibile del nostro sport per creare una nuova comunicazione
  • Reclutamento giovanile
  • Riformulazione dei campionati
  • Salvaguardia degli atleti di scuola italiana
  • Riformulazione sulle regole atleti AFI/NON AFI
  • Realizzazione eventi
  • Comitati Regionali

Quali saranno i rapporti con il territorio Lombardo?

“Il minimo sindacale è presenziare alle riunione delle società sportive convocate dal Comitato Regionale in qualità di consigliere federale e non come presidente del Legnano. Siccome non mi accontento del minimo
sindacale il mio impegno è di girare durante il campionato le varie società per raccogliere proposte e problematiche oltre che presentare la visione e la programmazione della federazione con l’obiettivo di confrontarsi. Il tutto per poi riportare quanto raccolto dal territorio al Consiglio Federale. Un altro punto importante è la realizzazione di eventi/progetti condivisi, non è un argomento facile, ma dobbiamo uscire dalla logica di lavorare solo nel proprio orticello. Io porto l’esperienza in atto a Legnano, iniziando a collaborare con altre società si possono raggiungere obiettivi migliori per tutti”.

Quale è la tua visione per lo sviluppo settore giovanile?

“La mia idea dello sviluppo del settore giovanile è molto ampia, ti espongo i due punti a me molto cari. In primis il reclutamento deve iniziare dai 5 anni se non prima per chi ne ha i mezzi (struttura e personale ad hoc). Non è facile, lo so, diverse società non sono organizzate, in quanto nella fascia 5-7 anni non servono allenatori, ma figure che sappiano sviluppare crescita motoria e capacità coordinative trasmettendo contemporaneamente entusiasmo, gioia, divertimento facendoli giocare, inoltre compatibilmente con l’età, trasmettere i valori dello sport, l’onestà ed il senso di responsabilità. Questo serve per alzare la qualità tecnica e motoria dei nostri atleti già a 12 anni. Per fare questo tipo di lavoro serve una programmazione pluriennale e su questa tipologia di sviluppo la Federazione deve aiutare, supportando le società sportive. Un altro punto importante per lo sviluppo giovanile è avere uno staff tecnico ben formato che sappia investire sulla crescita dei piccoli atleti. Nella mia visione una squadra giovanile deve essere formata da almeno tre allenatori per assicurare allenamenti intensi e qualitativi. Sono consapevole che sia pura utopia, ma questo è l’obiettivo che ci dobbiamo prefiggere e cercare di
realizzarlo”.

E troverai il tempo per portare avanti il progetto Legnano?

“Non sono un accentratore, il Legnano non è Massimo Gioachini, il Legnano è un gruppo di persone che lavorano per portare avanti la crescita della società. Prima di presentare la candidatura ho parlato con il Consiglio Direttivo del Legnano in una videoconferenza, visti i tempi stretti, e tutti sono stati favorevoli a questo passo. Per il Legnano che sogniamo, mancano ancora diversi tasselli, con il tempo ci arriveremo di sicuro, ma le figure presenti oggi sono in grado di lavorare autonomamente proseguendo la mission delineata. Comunque il campo è a 150 metri dal mio ufficio ed a 800 metri da casa, non penso proprio di sparire”.

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